Le pareti di tamponatura negli edifici esistenti in cemento armato sono, tra gli elementi non strutturali, i più vulnerabili sismicamente. Si è discusso di questo e di molto altro al “Compdyn 2025” svoltosi a Rodi (GR) dal 15 al 18 giugno. Il convegno “Computational Methods in Structural Dynamics and Earthquake Engineering" (Metodi Computazionali in Dinamica Strutturale e Ingegneria Sismica), giunto alle decima edizione,  si tiene ogni due anni e si concentra sull'utilizzo di metodi computazionali per lo studio della risposta strutturale in presenza di dinamica e carichi sismici.

Gli interventi di Fernando Saitta ed Ivano Iovinella del Laboratorio Tecnologie per la Salvaguardia del Patrimonio Architettonico e Culturale (Dipartimento SSPT) nonché di Ivan Roselli del Laboratorio Analisi e Modelli per le Infrastrutture Critiche ed i Servizi essenziali (Dipartimento TERIN) dell’ENEA hanno illustrato la campagna teorico - sperimentale che si sta eseguendo nell’ambito del progetto RETURN su pannelli di laterizio.

La campagna prevede una prima fase teorica basata sull’esecuzione di analisi FEM (Finite Element Method) per la valutazione analitica della resistenza delle pareti di tamponatura ed una seconda fase sperimentale basata sull’esecuzione di prove dinamiche su tavola vibrante volte alla validazione dei risultati ottenuti nella prima fase della campagna. Le prove dinamiche saranno utili anche per la validazione di un sistema di rinforzo delle tamponature.

I risultati finale della campagna che si concluderà entro i prossimi mesi, aiuteranno i tecnici ed i normatori per lo studio della risposta strutturale dinamica in presenza di carichi sismici.